La nascita dell'euro, partiamo dalla CEE
Parliamo un po’ di storia economica, in modo molto breve ma comunque accurato.
Questa premessa è necessaria perparlare de la nascita dell’euro. I primi accordi fra i paesi europei avvengono nel 1951 tra Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Questi 6 paesi dettere vita alla alla CECA, ovvero Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.
il trattato più importante fu tuttavia firmato a Roma sei anni più tardi, nel 1957. In tale occasione fu istituita la CEE, la Comunità Europea più simile a come la conosciamo oggi: da quel momento in poi si è creato un mercato comune senza dazi doganali fra i paesi che ne facevano parte e sembrò una vera e propria strada di ancor maggior integrazione, proprio come oggi.
In realtà non avverrà molto altro dopo la firma dei trattati di Roma: il generale Charles de Gaulle, dirigente del comitato francese di liberazione nazionale non era solo stato un vero e proprio anti nazista ma tollerava assai poco che che la sua Francia fosse uno stato subalterno ad altri, addirittura alla Germania o agli Stati Uniti. Il processo di integrazione si arrestò quindi per qualche anno.
La nascita dello SME prima della nascita dell'euro
Nel 1975 nacque la corte dei conti europea ma soprattutto nel 1979 lo SME, il famigerato sistema monetario europeo, sottoscritto d tutti i paese della CEE che in quell’anno erano membri. Lo SME non era altro che la prova generale dell’euro,. La differenza con la moneta attuale stava semplicemente nel tasso di cambio: anziché imporre cambi fissi fra valuta nazionale e l’unità appena creata, si tollerava un banda di oscillazione del 2,25% nei confronti del paniere delle monete degli stati europei. Tale paniere sarà denominato ECU, european currency unit.
La moneta non venne mai coniata come l’Euro, ma sarà una moneta a tutti gli effetti, poiché si potranno effettuare operazioni finanziarie come ad esempio i mutui: anziché richiderne l’erogazione in lire o in marchi, il destinatario poteva chiederla in ECU.
All’Italia, che aveva un tasso di inflazione superiore agli altri Paesi membri, fu concessa una banda del 6% anziché del 2,25%.
Se queste soglie fossero state infrante in modo negativo sarebbe dovuta intervenire la banca centrale del Paese in difficoltà e usare le proprie riserve in oro o dollari per riequilibrare il cambio.
Dato che la Lira continuava a svalutarsi la Banca d’Italia interveniva continuamente, depauperando le proprie riserve.
Nel 1992, il 16 settembre, l’Italia alzò bandiera banca assieme al Regno Unito ed entrambi lasciarono lo SME.
Il periodo d'oro dell'Italia
Per ricostruire le riserve pressoché azzerate della Banca d’Italia, l’allora presidente del consiglio Giuliano Amato promulgò un’immensa manovra finanziaria, che comprese il famigerato prelievo una tantum del 6×1000 sui nostri conti correnti. Leggi qui un interessante articolo a riguardo.
Il prelievo riguardava solo una minima parte delle manovra: a ben vedere ogni anno il bollo sui depositi dei prodotti finanziari del 2×1000 è molto più alto di quel prelievo forzoso. Inoltre esso è calcolato sull’ammontare complessivo degli investimenti, il cui importo è normalmente superiore a quello detenuto sui conti correnti.
Italia e Regno unito escono quindi dallo SME e entrambi godono di un enorme vantaggio competitivo: la svalutazione della propria moneta.
Dal 1992 iniziò un periodo d’oro della nostra economia, tutti i nostri parametri migliorarono, nacquero le ZAI nelle periferie delle città e si moltiplicarono le imprese: gli imprenditori addirittura faticavano a trovare maestranze e quindi furono costretti ad importarle dall’estero.
Nel frattempo lo SME continuava ad esistere ma tra il 1993 e il 1996 ottenemmo grandi risultati economici.
Nel novembre del 1996 l’Italia chiese di rientrare nello SME, a differenza della ben più saggia Gran Bretagna.
Dallo SME alla BCE e alla nascita dell'euro
Naturalmente l’Italia fu riammessa e la decisione spinta in modo evidente da Carlo Azeglio Ciampi, ministro del Tesoro di quel tempo ed ex governatore della Banca d’Italia proprio ai tempi delle sue maggiori difficoltà, quando era costretta a vendere per sostenere la partecipazione allo SME.
Il 1 gennaio 1999 lo SME divenne BCE e l’ECU fu sostituito dell’EURO.
Il resto della storia la lascio alla vostra personale interpretazione.
Scopri nel mio articolo sull’Euro Digitale, il futuro che ci aspetta con la moneta unica.
Virgilio Zamparo, Financial Coach e Business Advisor
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