Che cosa si intende per gestione patrimoniale?
La gestione patrimoniale permette di investire il proprio risparmio tramite un intermediario specializzato che opererà per tuo conto nei limiti del mandato che avrai sottoscritto con lo stesso.
L’intermediario deciderà in autonomia come investire il tuo capitale in base a quanto stabilito dal mandato che avrai sottoscritto. Una volta che l’intermediario ti avrà fatto un profilo di rischio e avrà individuato i tuoi obiettivi di accrescimento del patrimonio, esso procederà con gli acquisti.
Si sente spesso parlare di gestori patrimoniali o di robo-advisor, i cui costi di gestione sono diversigli uni dagli altri. Un gestore patrimoniale affermato avrà sicuramente commissioni più elevate di un robo advisor e richiederà anche un livello di entrata (denaro da investire) superiore rispetto ai sistemi semi – automatizzati che si trovano sul mercato.
Abbiamo quindi appurato che la gestione patrimoniale è un contratto di investimento fra te ed un intermediario, attraverso il quale affidi la gestione del tuo patrimonio.
L’intermediario non potrà utilizzare il capitale per altre finalità se non quelle che avrai sottoscritto all’atto del contratto.
L’intento della gestione patrimoniale è quello di ottenere un incremento del valore di capitale in un determinato periodo di tempo.
Quanto rende una gestione patrimoniale?
Prima di tutto distinguiamo fra gestione patrimoniale e i fondi o gli investimenti che ti potrebbe proporre il tuo consulente bancario o il tuo private banker. In quel caso il tuo consulente provvederà ad una tua profilazione e successivamente ti presenterà un piano di investimento dedicato, stabilendo alcuni prodotti di tuo interesse.
Talvolta tuttavia, il consulente potrebbe essere spinto dalla banca a “piazzare” prodotti anche non troppo performanti, che la sua banca ha acquistato e che ha necessità di capitalizzare con i risparmi dei propri clienti.
Quindi? Come ti suggerisco sempre, oltre a studiare in modo autonomo i mercati e il loro funzionamento, formandoti con corsi e seminari dedicati, rivolgiti a consulenti indipendenti, che non hanno alcun interesse a presentarti un prodotto finanziario piuttosto che un altro.
Per quanto riguarda la rendita, essa sarà proporzionata al livello di rischio che ti sarai prefissata/o. Se il livello di rischio sarà qualificato come “basso” il rendimento annuale difficilmente supererà la soglia del 5%.
Quali sono le migliori gestioni patrimoniali?
In sostanza possiamo stabilire che la gestione possa essere o mobiliare o in fondi: quelle mobiliari investono il tuo patrimonio in azioni, obbligazioni, ETF e derivati, mentre quelle in fondi, come suggerito dal nome, in fondi comuni.
Secondo la mia esperienza, le prime sono preferibili alle seconde, in quanto i costi di gestione sono di norma decisamente inferiori.
Un piccolo appunto: il tuo gestore patrimoniale deve essere molto bravo, visto che statisticamente i fondi comuni non performano quasi mai meglio del mercato.
Piuttosto che una gestione patrimoniale, preferisci quindi un pacchetto di ETF configurato secondo le tue esigenze: avrai costi inferiori e performance sicuramente pari a quelle del mercato di riferimento.
Chi sono i gestori?
Per far funzionare la tua gestione puoi rivolgerti a diversi attori:
- banche;
- società di intermediazione mobiliare;
- assicurazioni;
- società di gestione del risparmio.
- Broker
Banca, Assicurazione o Broker?
Decisamente da preferire il Broker per un semplice motivo: i costi di gestione. L’assicurazione ha decisamente i costi più elevati, ma anche maggiori garanzie di protezione del capitale. Le banche invece spesso propongono dei prodotti che difficilmente sposano le richieste effettive del cliente: vuoi per una profilazione non perfetta o frettolosa, spesso il cliente si ritrova con pacchetti non adeguati.
Le SGR o società di gestione del risparmio, trattengono elevate commissioni, quindi dovranno performare molto bene nel tempo per evitare che il tuo guadagno si prosciughi in commissioni.
Utilizzando un broker, avrai minori spese ma dovrai assolutamente arrangiarti in completa autonomia per gestire il tuo portafoglio, oppure chiedere aiuto ad un professionista.
Quando aderire ad una gestione o rimanere autonomo?
Potrai aderire ad una gestione con intermediario qualificato se il tuo capitale è sufficientemente elevato (almeno 500k€) e hai sufficiente orizzonte temporale (almeno 10 anni): scoprirai così che il tuo capitale avrà una rivalutazione quasi certa.
In caso contrario opta per prodotti meno costosi come gli ETF e rivolgiti ad un professionista del settore che ti potrà aiutare a qualificare i tuoi obiettivi e a comporre un portafogli consono.
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